Può rappresentare un simbolo culturale, religioso o sociale. Nelle varie civiltà, occidentali ed orientali, ha assunto, nel corso dei secoli, significati simbolici avvolto sin dalla notte dei tempi in un velo di mito e seduzione che ancora oggi è rimasto immutato.
In ogni parte del mondo ci si giura eterno amore con lo scambio di un gioiello; un simbolo di affetto, di amore o di attaccamento fedele alla persona verso cui proviamo dei sentimenti; viene scambiato tra amici, fidanzati, coniugi e via dicendo: insomma un gioiello, un prezioso per ogni occasione. Mito e seduzione che la maestria degli artigiani orafi riesce ad infondere in questi oggetti: il gioiello sintetizza il nostro carattere e la sensibilità di chi lo indossa. Ogni volta che ammiro un gioiello mi rendo conto che le mani che lo hanno realizzato sono state attente ai mutevoli orientamenti del gusto collettivo, registrando i cambiamenti in atto, interpretando e traducendo in oggetti le aspettative estetiche del momento, sempre però rispettando un imperativo categorico:
inserirsi nella moda, ma anche sopravviverle Ricordo ancora il mio primo incontro con un laboratorio orafo. Fu amore a prima vista. Rimasi incantato da quel profumo che mi ha letteralmente inebriato e che ha infuso in me l’amore per il mio lavoro. Compresi solo dopo che si trattava di una sapiente combinazione dei materiali più preziosi: oro gemme arte e cultura. Ammirando i gioielli antichi e modern non possiamo non continuare ad amare il gioiello ed i maestri orafi di ieri e di oggi, le loro mani pazienti e sapienti, i loro occhi capaci di vedere i desideri di chi lo dovrà indossare a cui sanno dare forma e colori, rileggendo il passato ma nel contempo inseguendo la moda di oggi con un unico obiettivo proiettare il loro lavoro nel futuro. La loro arte, perché di vera arte si tratta si mescola a pieno titolo con la nobile storia del gioiello cosentino che prosegue il suo cammino. Se così non fosse ci sentiremmo sicuramente più poveri e infelici.